giovedì 12 luglio 2012

Un mondo lontano




La scoperta di Hubble (ormai lo possiamo chiamare anche solo per nome) del quinto satellite naturale di Plutone. Negli ultimi decenni nell'università del Colorado hanno identificato le calotte polari del pianeta nano, così come un alto albedo e le nuove lune nella sua orbita. Indagini approfondite si sono rivelate sempre estremamente difficili da circa 3 miliardi di chilometri di distanza, tant’è vero che le migliori immagini che abbiamo del mondo ghiacciato, provengono dal telescopio spaziale Hubble, che ad un occhio esperto, appaiono prive di particolari fondamentali. Plutone rimarrà probabilmente sconosciuto sino all’arrivo della sonda New Horizons della NASA nel Luglio 2015. Ma quali segreti potrebbe nascondere il pianeta nano ai confini del nostro Sistema Solare? Per prima cosa si è ipotizzato che il pianeta possa essere circondato da anelli che vanno e vengono nel tempo. Le rocce spaziali e i detriti della fascia di Kuiper, dove risiede, potrebbero essere i responsabili di tale fenomeno. Successivamente, le radiazioni e la gravità esaurirebbero periodicamente gli anelli attraverso l’erosione. I modelli computerizzati creati dai ricercatori, suggeriscono che si erodano prima di formarne dei nuovi. Il pianeta sembra essere ricco di un’atmosfera composta di azoto, anche se nessuno conosce come possa essere la sua superficie. La geochimica potrebbe anche pensare che vi esista un gigantesco oceano sotterraneo, con gyser o criovulcani (vulcani ghiacciati). Naturalmente saranno necessari più dati per chiarire cosa accade in questo gelido mondo della fascia di Kuiper. Considerando i quesiti ai quali ancora non è possibile dare risposta, la scoperta del suo ultimo satellite non rimarrà a lungo come l’ultima delle sorprese. All’arrivo della sonda, lanciata nel 2006, si osserverà un mondo completamente nuovo.

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